Il potere del maialino.



 

L'uomo, come sua abitudine volse lo sguardo a cercare sua figlia, ma subito riportò l'attenzione sulla strada che stava percorrendo.

Virginia era in quell'età in cui una giovane, come pure un ragazzo, una creatura, insomma, sente maggiormente il fascino del sogno rispetto a quella della realtà.

Ed è ciò che succede in quest'età che forma le persone.

Per questo motivo non pretendeva troppo da lei: certo avrebbe voluto che si fermasse di più a chiacchierare, ma, forse, a Dio piacendo, ci sarebbe stato tempo in seguito, quando il tempo delle nuvole avrebbe lasciato un po' di spazio a quello della terra.

E poi, diciamoci la sacrosanta verità, il suo mestiere non era dei più allettanti.

Un maialino gli si fece incontro: era incredibile come quel bizzarro naso lo puntava, sembrava quasi interrogarlo.

- Tranquillo ... nemmeno oggi morirai di fame !

Il ruspante animaletto si diresse tutto contento verso gli altri, come avesse compresso non tanto il senso quanto le parole stesse, e volesse comunicare subito ciò che aveva udito agli altri.

Eh, sì, lui amava i suoi animali, ma andava detta tutta la verità:il suo non era il mestiere più bello del mondo, e francamente se non si teneva il tutto pulito, anche un appassionato avrebbe avuto delle serie difficoltà a vivere in quell'ambiente.

- Eh ... ma che cosa mi lamento a fare, faccio prima a spazzare via tutto, oh, una mano non mi disturberebbe, ma siamo solo noi, miei cari ... -

Il maialetto di prima lo guardò, sembrava che ancora una volta intuisse il significato esatto delle parole, poi scappò via, in direzione del fiume, della grande quercia.

Qui, ai piedi del grande albero trovò la figlia dell’allevatore, seduta, assorta con i propri pensieri. In silenzio si poggiò accanto a lei.

- Che cosa c'è?Anche tu hai uno spirito e non ti basta più riempire il solo stomaco? -

Per tutta risposta l'animaletto, si rialzò, e trotterellò via.

- Come non detto. -

La ragazza rimase un paio d'ore lì, contemplando la natura, poi si ricordò all’improvviso, che doveva fare qualcosa, o meglio che aveva qualcosa da fare, anche se non ricordava bene che cosa nella sua cameretta.

Quando vi arrivò, spalancò gli occhi.

Non credeva a ciò che stava vedendo.

- Brutto schifoso, maiale, merdoso, puzzinoso! -

E concluse: - Maiale! -

All'ingresso della stanza vi era il chiaro ed inequivocabile segno del passaggio dello stesso.

- Ma con tutta la campagna che c'è qui intorno, propri qui dovevi venire a farla ... schifoso! - E si mise alla ricerca di un secchio e del necessario per fare le pulizie.

Non riusciva a pensare ad altro, la disturbava troppo quella scena.

Quand'ebbe finito, chiuse la porta, sia della propria stanza che di casa, visto che uno degli animali allevati dal padre, aveva a quanto sembrava, dei problemi di orientamento.

Era così stanca, e disturbata dall'accaduto che non aveva più voglia di tornare vicino al fiume, si diresse quindi dove sapeva di trovare suo padre come sempre affaccendato.

Lo vide, ma gli sembrava più vecchio del solito.

Si rese conto che negli ultimi tempi non l'aveva cercato molto, lo vedeva sbadatamente in pochi e saltuari momenti della giornata.

E lui era lì, stanco dal tanto lavoro, ma anche dalla troppa solitudine, a pulire e ripulire ogni giorno, gli spazi dei suoi animali ...

Se non fosse stato per quello che era accaduto nella sua stanza, forse non si sarebbe nemmeno accorta del tempo che stava passando, e di come lei si fosse estraniata troppo da coloro che gli volevano bene ...

Sarebbe ritornata alla sua quercia con una consapevolezza in più ...

La bellezza della natura colmava i vuoti della propria anima ...

La sporcizia estemporanea della stessa l'avrebbe destata dai propri pensieri per far sì che si accorgesse anche degli altri.

- Papy ... -

- Oh, Virginia, che bello rivederti ! Ultimamente quasi non ti vedevo più ! -

Lei gli diede delle affettuose pacche sulle spalle.

- Neanche io ti stavo vedendo più, ma la colpa era mia.-

- E perché? No, tu sei nell'età giusta per distrarti, per non avere troppi assilli. -

- Forse, ma il tempo non mi manca, per le mie cose, e non me ne mancherà se decidessi di darti una mano qui! -

- Come qui? No , questo non è ambiente per te, troppo sporco. Se hai voglia di fare ovunque, ma non qui! -

- Guarda che oggi ho già dovuto pulire ... le cosucce di un certo maialetto! -

- Come? E perché? -

- Uno di quelli piccoli è venuto su nella mia cameretta ed ha lasciato un ricordino . -

- E come ha fatto, come ha fatto a salire le scale ... e la porta, l'avevo chiusa.

Oh, forse ero così stanco che mi è sfuggito. -

- Forse è un bene che sia capitato, comunque voglio fare la mia parte, comunque ci sia riuscito il tuo maialino mi ha fatto capire che qualcosa non andava nel mio comportamento. -

- Oh questa! Ho sempre pensato che fossero utili all'umanità i maiali, ma non ho mai visto le cose in questi termini . Toh, eccolo qui il briccone, dev'essere lui, guardalo, sta sempre avanti ed indietro, tutto solo, con la sua curiosità, e con qualche birichinata, eh? Se fosse un essere umano, sarebbe uno scrittore! -

Le orecchiette dell'animale s’irrigidirono, poi con suoni allarmanti e molto simili ad un lamento, scappò velocemente via dai due, che se la ridevano da matti.

- A volte ho l'impressione che capisca quello che diciamo: hai visto com'è scappato via quando gli ho detto che se fosse stato un essere umano, per la sua continua curiosità e quel suo girovagare solo soletto con la stessa, sarebbe potuto essere uno scrittore? Deve aver capito che avrebbe tirato la cinghia! ah, guai a togliergli il cibo! -

- Dai, dopotutto, in realtà non mangiano per se stessi, ma per noi, no? -

- Lo stai che siamo filosofeggiando sui maiali? -

- La filosofia è una scienza che analizza la vita dal punto di vista di ciò che seguiamo, del pensiero, ed io oggi ho capito che le persone che amano le cose pulite, non si fanno scoraggiare da chi ti sporca la tua stanza pulita, e questo me lo ha insegnato un ... maiale! -

Il padre sorrise.

- Fammi finire qui, si tratta di poco, poi mi do una pulitina e ti faccio vedere che i miei maiali non sono solo dei pasticcioni: tagliamo il prosciutto che sta in cantina, voglio farti dimenticare quello che ha fatto il giovane con la bontà di quello che fatto chi è venuto prima di lui! -

_ Sì, ma da oggi m’impegno di più non mi va di lasciarti a fare tutto da solo! -

- Anch'io ho avuto bisogno di un periodo, quand'ero giovane, in cui non facevo niente, o meglio mi davo delle risposte, per questo non mi sono mai lamentato con te, so quanto sia importante, è un periodo fondamentale, guai se non ci fosse.-

- Sì, però ora ... -

-Sì, per questo voglio festeggiare! Dammi solo il tempo di finire, fra un paio d'ore, ci vediamo a casa, eh? -

- OK, allora, posso ancora stare un po' vicino alla quercia. D'ora in poi, non avrò più bisogno di starci tanto tempo. -

- OK! -

- Guarda laggiù! Sembra quasi che mi aspetti, il nostro scrittore. -

- Ah, eccolo lì, eh, te l'ho detto, e sempre avanti ed indietro, corre di qua, corre di là, curioso come pochi animali, speriamo solo non abbia fatto l'autografo dove di solito ti siedi tu. -

- Oh, cielo, comunque, mi siederò di meno da oggi.-

- Lo ritirerò io, comunque, stai tranquilla, a dopo. -

- Certo! -

Portandosi verso il suo posto preferito, non poteva fare a meno di constatare che se si fosse fermata al primo impatto, alla prima impressione, avrebbe visto solo il lato negativo della faccenda, e non avrebbe preso atto del fatto che non andava lasciata agli animali l'ultima parola, ma agli individui pensanti.

- Oh, eccoti qua ... certo io avrei preferito che tu mi avessi parlato per dirmi che stavo trascurando mio padre, ma va bene così: alla fine quel che conta è aver capito, no? -

- Meno male ! Io mica posso sempre correre avanti ed indietro, mangiando tutto quello che mi capita sotto gli occhi, e fare la cacca a destra e a sinistra, a seconda del momento ... non sono mica un autore, io, se permetti, sono una fantasia, e come tutte le fantasie so parlare agli esseri umani. Il problema è se loro vogliono ascoltare, se hanno voglia di pensare ... -