La nascita degli animali (Favoletta).

Il vento che soffia, muove le pagine del libro.

Ed il libro, si muove, si anima, dei momenti di vita del suo autore.

Ma ciò che si muove, sulla terra, a parte l'uomo, in quale momento e perché è nato?

Doveva alzarsi, andare nella terra incantata e chiederlo ai diretti interessati, lì, le piante, gli animali parlavano.

Si alzò dunque e si diresse lì.

Lì, dove, direte voi?

Ragazzi, ma di che cosa vi preoccupate? Lì!

Lì, qui, là, ... comunque voi, voi lo vedrete qui, nelle mie parole, no? Ed allora sereni.

Si alzò dunque e si diresse qui, nella pagina del testo.

E va beh, direte voi, ma così sono bravo anche io.

E va beh, ma a me, questo, mica crea un problema. Posso continuare?

Sì, ma, insomma, un po' di succo nella storia.

Se vuoi il succo, vai, apriti il frigorifero e serviti, scusa.

Ah, sì, grazie, chissà che al mio ritorno, non ti sia venuta un'idea.

E si alzò e si diresse lì.

Lì dove?

Lì, nella sua abitazione, presso il frigorifero, per bere qualcosa.

Ah, ecco, quasi quasi faccio lo stesso anche io.

E si alzò anche quest'altro e si diresse lì.

Silenzio.

Era rimasto solo. Adesso poteva riprendere. Dunque, si alzò e si diresse lì.

Cammin facendo incontrò un maialino.

No, non uno dei due che si erano alzati poco prima e dopo aver bevuto e mangiato, lasciavano tutto in giro, in disordine, sporcando qui e là.

No, un maialino vero. Con tanto di sgrunf-grunf e codino a cavatappi.

“Ciao, maialino, io sto cercando di capire alcune cose: ad esempio come e perché sono nati gli animali?”

“Sgrunf-grunf ... (Eh, ve l'ho detto che è vero! Aspettate che metto il traduttore.) ... dunque, devi sapere che una volta c'erano solo gli uomini e le donne. Nascevano qui, nascevano lì, e si incontravano. E si lasciavano. Alcuni di loro, però, con il tempo cominciarono a pensare, ad avere i ricordi, le emozioni, crescendo, e cominciavano a porsi delle domande.”

“Sì, è ancora tipico degli esseri umani, fare così.”

“Solo che ad un certo punto, si verificò una cosa strana. Forse perché ancora non erano abituati veramente a pensare.”

“Una? Solo una cosa, strana, successe? Vivevate in una favola, allora.”

“Finiscila di scherzare, autore e fatti serio, come ti dicevo, si verificò una cosa strana. Alcuni uomini, nati prima di altri pensarono di fare i furbi, di approfittare dei più giovani, e di spacciarsi per ciò che non erano.”

“Accidenti ... “

“Andarono dagli ultimi, ancora ingenui, e gli dissero che erano i loro padri, che da loro nasceva tutto, ma proprio tutto, che erano insomma, il principio della vita. E si definirono, per distinguersi dagli altri, gli Dei.”

“Accidenti ... ma ...”

“Fammi proseguire, lo so che tutti una volta passati oltre la materia, si chiamano dei, ma loro volevano far intendere che loro erano gli Dei e gli altri i mortali. Loro vivevano in eterno, gli altri, invece, no!”

“Oh, ... che faccia tosta!”

“Eh, e non si limitarono a questo. Avendo appreso, per il tempo passato nella vita, qualcosa in più degli altri, pretendevano che fossero chiamati maestri. Adorati, presi come punti di riferimento.”

“Ma è la vita, e meglio ancora il Pensiero della vita, la maestra di tutti. Poi bisogna vedere come noi capiamo ed apprendiamo ciò che ci insegna. Ma suvvia, ciò che si capisce, della vita, appartiene comunque, alla vita, e quindi a tutti.”

“Lo so. Lo so persino io. Figurati. Ma quelli erano giovani, ingenui e che altro potevano fare se non ascoltare e senza nessun altro interlocutore visibile, al momento, credergli?”

“Vai avanti ...”

“Cominciarono a divertirsi: l'idea di sentirsi chiamare maestri, od altro, perché avevano visto prima le cose, e sentirsi salutare come Dei, li affascinava. Altri invece, non se ne curavano, non vedevano, non parlavano, non sentivano. Erano sì vicini ai più giovani, ma il timore della reazione dei più vecchi, li teneva in una condizione di subalternità.”

“Mi sa che ho capito a chi ti riferisci. E forse anche i lettori.”

“Meglio così. Lo dico per te. Voglio ben sperare che i tuoi lettori, siano persone intelligenti!”

“Tranquillo ... saranno i migliori ... prosegui.”

“Come saranno? Ma almeno ce li hai i lettori? Ma che razza di autore sei, tu? Comunque, riprendo il mio discorso. In questa specie di follia, vi fu pure chi disse di essere al principio di tutto.”

“Ah, andiamo bene, al principio di tutto, vi è il Pensiero di Vita, che genera ogni cosa.”

“Ah, non mi interrompere sempre, lo sai che poi, divento nervoso e mi viene fame ...”

“No, no, non sia mai ... vai avanti.”

“A quel punto, la Vita prese una decisione. Eh, già, chiamato in causa, il Pensiero decise di intervenire. Visto che quei briganti avevano inquinato la vita e rischiavano di fare dei danni sempiterni, decise che doveva separare la vita in due istanti.”

“Terrena e ...”

“Sì. Per fare questo, creò l'Eternità, nel suo seno. E decise che qui, nessuna materia vi potesse entrare, ma solo le anime. Coloro che avevano superato la dimensione della materia.” “E tutti quegli altri ... ?”

“Eh, ... si trovarono, per un momento a non esser né carne né pesce, come dite voi.”

“Non adatti all'eternità, ma pericolosi per la vita. E questo mentre la vita stessa trascorreva per le sue vie, sulla terra.”

“E come si risolse, poi?”

“Il Pensiero ... “ - il maialino chinò il capo, rispettosamente.

“Il Pensiero, sì, quello che voi da allora, chiamate Padre ... fece nascere, in una zona della Terra, in cui, seppure esistessero cose che non andavano, vi erano comunque dei buoni elementi vitali, la sua creatura, suo figlio. Lì, allora vi erano i migliori presupposti per fare questo. E ciò per riportare le cose nel giusto verso, sulla Terra.”

“Ma, gli animali esistevano già, allora, che cosa mi dici mai?”

“Ma no, ma no, non erano animali veri e propri ancora, erano solo animati, come i vostri cartoni in TV, in realtà dietro quelle figure, non essendosi ancora creato l'abisso, c'erano, con il passare del tempo, attraverso il Pensiero, quei tali che volevano dominare o che vedevano andar male le cose e se ne fregavano. Ognuno con una forma diversa, a seconda del suo umore o modo di fare. Era un modo, ottico, per creare, un primo distacco tra i giovani e quei tali senza Dio.”

“Wow ... “

“Da quel momento in poi, separando per sempre, dalla Terra, con un abisso, quei tali, nacquero gli animali, veri e propri, come proprietà della sola Terra, della materia. Come le piante, come le rocce, e via dicendo. Da allora, non fu più permesso, a quei tali di fare danno sui giovani, certo una parte del danno era fatta presso alcune genti. Solo rimettendo alle giovani generazioni ed alla voglia di verità e di vita si sarebbe tolto quello che i falsi maestri avevano sparso per avere il dominio sulla vita.”

“Credo che in qualche misura avvenga anche oggi. Certo cambia il nome della mistificazione.”

“Sì, ma ora, lo sai, c'è una maggiore conoscenza, gli occhi non sono più chiusi, come allora, e per chi ha dubbi, c'è, oramai, il figlio di Dio: Gesù.”

“Scusa, ma perché, se mi posso permettere, alcuni presero l'aspetto tuo?”

“Non l'hai capito?”

“Insomma ...”

“Noi ci cibiamo di tutto, senza distinzione, quasi, un mangiare per mangiare. Un po' come leggere per leggere o credere per credere, senza usare un po' di sano discernimento, che tutti gli esseri umani hanno, se vogliono usarlo.”

“Vero. Ma, a proposito, dove sono finiti, quei due?”

“Ah, i giovani. L'impazienza e la fretta: credo che se ne siano andati nella zona del frigorifero, magari si sono presi due fette di salame, si sono fatti dei panini, presa una bevanda, e poi si sono messi nella loro cameretta, sul letto a leggere i fumetti. Ah, giovani, valli a capire. Ma invecchieranno, pure loro. A Dio piacendo. E capiranno finalmente le cose.”

“Porca miseria ... ti devo lasciare, gliel'ho detto mille volte. Non si mangia in camera da letto. C'è la cucina, per queste cose. Ciao ... e grazie mille per la spiegazione!”

“Sgrunf-grunf: non c'è di che! Dovere. Ehi, non è che poco, poco, ti sia rimasta una birretta in frigo? Lascia stare, come non detto: devo mettermi a dieta! Grazie lo stesso. Sgrunf-grunf”